“ LELE LUZZATI percorso 101 GRAFICA” 2022

“ LELE LUZZATI percorso 101 GRAFICA”

comunicato stampa “ LELE LUZZATI percorso 101 GRAFICA” collezione Adriano e Rosalba Benzi a cura di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo Canelli Salone Riccadonna - Corso Libertà 25 Inaugurazione Sabato 17 Settembre 2022- ore 18,30 La mostra, “ LELE LUZZATI percorso 101 GRAFICA” con "percorso 101" si intende ricordare il grande artista nell'anno che segue il centenario della sua nascita (1921) consiste in una rassegna di oltre 120 opere (calcografie-acqueforti, Litografie, serigrafie, libri d'artista) che ripercorrono le tappe fondamentali del suo lavoro. Emanuele Luzzati è considerato uno dei massimi artisti del XX secolo (scenografo, animatore e illustratore ) e si colloca anche nell'Olimpo degli artisti specializzati nella grafica. L'artista genovese è stato anche un pittore, disegnatore, acquarellista capace di effettuare sostanziosi interscambi artistici tra l'incisione e la pittura modulando ed influenzando, ora nell'uno ora nell'altro campo, invenzioni ed emozioni. Luzzati ha partecipato alle più importanti rassegne artistiche nazionali e internazionali ed ha esposto in numerosissime mostre personali in Italia e all’estero. A corredo dell’esposizione un catalogo con tutte le immagini in gruppi omogenei e commentate da scritti di Elisabetta Cocito e Gianfranco Schialvino. Data e orario: dal 18 Settembre al 9 Ottobre 2022 da Martedì a Domenica 10 - 12,30 e 16 - 19 Lunedì chiuso - Ingresso gratuito - Catalogo in mostra info: rosalba.dolermo@alice.it - benzi.adriano@mclink.it - info@vecchiantico.com manifestazioni@comune.canelli.at.it - 0141/820272 http://www.mostre-vecchiantico.com - 330 470060 --------- Città di Canelli, Vecchiantico AB Collezionismo, Regione Piemonte, Provincia di Asti, Fondazione Cassa Risparmio di Asti, Cà de Lion, Cento Amici del Libro, Rotary Club Canelli - Nizza Monferrato

LELE LUZZATI

NOTE BIOGRAFICHE 1921 Nasce a Genova in via Caffaro 12, nella casa dove vivrà tutta la vita. 1938 Interrompe gli studi a causa delle leggi razziali e decide di dedicarsi al disegno frequentando gli studi dello scultore Edoardo Alfieri e del pittore Onofrio Martinelli. 1940 Si trasferisce a Losanna e si iscrive alla Ecole des Beaux Arts Appliquées. 1944 Insieme ad alcuni rifugiati in Svizzera, tra cui Alessandro Fersen, Aldo Trionfo, Guido Lopez, allestisce il suo primo spettacolo su testi dello stesso Fersen Salomone e la regina di Saba. Realizza con la tecnica dell’acquaforte le illustrazioni - che resteranno inedite - per il Candido di Voltaire. 1945 Torna in Italia dove ripropone a Genova al Teatro Augustus e a Milano al Teatro Litta il suo primo allestimento svizzero. Con Fersen progetta la realizzazione per un teatro ebraico. A Genova conosce il gruppo che fa capo a Giannino Galloni e realizza La Mandragola di Machiavelli e II soldato Tanaka di Georg Kaiser. 1947 Su testo di Fersen va in scena Lea Lebowitz con maschere, scene e costumi. Lo spettacolo ottiene ampi riconoscimenti che gli aprono le porte del teatro ufficiale. 1949 Insieme a Fersen inaugura il Teatro ai Parchi di Nervi con Le allegre comari di Windsor di Shakespeare. Inizia la collaborazione, che durerà fino al 1951, con il giornalino L’Israel dei bambini, sul quale appaiono Le avventure dell’Asino Guz. 1950 Gassman lo chiama per disegnare le maschere e i costumi per Peer Gynt di Henrik Ibsen. Con l’architetto Pulitzer inizia l’attività di progettazione di arazzi e tessuti presso la ditta MITA di Genova Nervi. 1951 Conosce Bartolomeo Tortarolo, detto il Bianco e inizia l’attività di ceramista nella fornace di Pozzo Garitta ad Albisola. 1952 Firma la scena e i costumi per la sua prima opera lirica La Diavolessa di Baldassare Galuppi, regia di Corrado Pavolini e direzione di Carlo Maria Giulini per la Biennale di Venezia al Teatro La Fenice. 1953 Decora con il pannello Circus la stanza dei bambini sulla nave Andrea Doria. Seguiranno numerosissime realizzazioni per le navi: Marco Polo, Ausonia, Leonardo da Vinci, Michelangelo, in collaborazione con gli architetti Pulitzer e Zoncada. Gassman lo chiama ancora per il Tieste di Seneca, spettacolo che suscita alcune polemiche per la crudezza della messa in scena. 1955 Con L’amo di Fenisa di Lope de Vega e Volpone di Ben Jonson, entrambi con la regia di Fersen, inaugura la sala Eleonora Duse del Teatro Stabile di Genova. Primo Premio per la Ceramica a Cannes. Esce per L’Age d’or, diretta da Achille Perilli, la sua prima cartella di litografie Viaggio alla città di Safed. 1957 Mostra di ceramica alla galleria Rotta, con Stefano d’Amico, Lucio Fontana e Aligi Sassu. Molto rumore per nulla di Shakespeare, presentato al Teatro Stabile di Trieste, segna l’inizio della collaborazione con Franco Enriquez. Conosce Giulio Gianini, con il quale inizia a sperimentare il cinema d’animazione. 1958 Con le scene per il balletto Renard di Stravinskij inizia la collaborazione con Aurelio Milloss. La sua produzione nel campo della ceramica si fa più intensa: crea numerose opere tra cui il pannello per l’agenzia E1 Al di Londra e una scultura per il ristorante Tiberio. 1959 Con II Cordovano di Goffredo Petrassi realizza la prima opera per il Teatro alla Scala di Milano. Realizza con Gianini la Tarantella di Pulcinella, pubblicità inedita per la “Barilla”. 1960 Partecipa con Aldo Trionfo alla creazione de La Borsa di Arlecchino a Genova e vi realizza le scene per Le menage de Caroline e l'Escurial di Michel de Ghelderode. Produce con Gianini il primo cartone animato: I Paladini di Francia. 1961 Fonda insieme a Franco Enriquez, Glauco Mauri e Valeria Moriconi la Compagnia dei Quattro. Primo spettacolo: Il rinoceronte di Eugène Ionesco. Con Don Giovanni involontario firma la sua prima scena per Gianfranco De Bosio. 1962 Al Teatro Romano di Verona la Compagnia dei Quattro presenta La bisbetica domata di Shakespeare, spettacolo che verrà ripreso nei dieci anni successivi in Italia e all’estero. Esce il suo primo libro (testo e disegni) I paladini di Francia, pubblicato da Mursia. Premio San Genesio per il Teatro. 1963 Viene chiamato al Festival di Glyndebourne, dove realizza le scene per II Flauto magico di Mozart, con la regia di Franco Enriquez. E' l’inizio di un decennio denso di collaborazioni attraverso la messa in scena di opere di Verdi, Rossini e soprattutto Mozart. Insieme ad alcuni artisti e critici, tra cui Max Bill, Vasarely, Flavio Costantini, Eugenio Carmi, Gillo Dorfles, Germano Celant, Germano Beringheli, Paolo Minetti, fonda a Genova il Gruppo Cooperativo Boccadasse, che fa capo alla galleria del Deposito. 1964 Con Aldo Trionfo realizza un’edizione innovativa di Tamburi nella notte di Brecht. Insieme a Giulio Gianini produce La gazza ladra, film di animazione che riceve numerosi premi, tra cui la nomination all’Oscar, mentre per Mursia esce l’omonimo libro illustrato. Realizza il bozzetto per il pizzo La Commedia dell’Arte assemblato dalla Manifattura Zennaro di Rapallo e destinato alla motonave Oceanic allestita da Giovanni Zoncada. 1965 L’Anconitana e Bilora - primo suo lavoro su testi di Ruzante, regia di Gianfranco De Bosio - ottiene un ampio successo in Italia e all’estero. Crea con Giulio Gianini i titoli di testa per L’Armata Brancaleone, di Mario Monicelli. 1966 Realizza per l’Eugenio C il grande Arazzo del Flauto magico in collab. con la MITA di Nervi. 1967 E' chiamato da Colin Graham per Sogno di una notte di mezza estate di Britten all’English Opera Group, presente l’Autore. Premio I Dioscuri d’oro per il Teatro. 1968 Con Ubu re di Jarry per il CUT di Genova inizia un lungo sodalizio con Tonino Conte. Con Alì Babà si apre un fervido periodo di pubblicazioni per la Emme Edizioni di Milano. Seguiranno La Tarantella di Pulcinella, Marco Polo, La Cenerentola, Tre Fratelli, Quaranta ladroni, Cinque storie di maghi e burloni. Realizza le scene per il Titus Andronicus di Shakespeare, con la regia di Aldo Trionfo. Lo spettacolo suscita un vivace dibattito per l’audace interpretazione registica e scenica. 1969 Riceve ad Albisola il premio La Rosa d’oro per la Ceramica. Riprende la collaborazione con Fersen per un suo testo ebraico, nuova versione del Golem, al Maggio Musicale Fiorentino. 1970 Alì Babà è il nuovo cartone animato della coppia Gianini e Luzzati. 1971 Premio Positano per la Scenografia. 1972 Prima collaborazione con Egisto Marcucci nella messa in scena di Sogno di una notte di mezza estate per il Gruppo della Rocca. Espone alla Biennale di Venezia nella sezione Grafica Sperimentale. Per l’editore Blackwell esce in lingua inglese The Magic Flute. In Italia pubblica, con Bruno Munari, L’uccellino Tic Tic. 1973 Il cortometraggio Pulcinella ottiene la seconda nomination all’Oscar e vale a Gianini e Luzzati l’assunzione a membri dell’Academy. Per la TV crea scene e costumi di Nel mondo di Alice. 1974 Va in scena alla Piccola Scala La tarantella di Pulcinella, su testi di Luzzati, musica di Gino Negri. Entra a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale). Con 0 Cesare o nessuno! di Gassman, realizza una scenografia con oggetti teatrali dei Magazzini Rancati di Milano. Illustra il secondo volume delle Fiabe italiane di Italo Calvino per l’editore Einaudi. La RAI produce il cartone animato Turandot, primo di numerosi cortometraggi. 1975 Disegna le tavole per Gli uomini del Libro di Giacoma Limentani per l’editore Adelphi. Mostra di scenografia alla galleria Martano di Torino. 1976 Con Tonino Conte e Aldo Trionfo fonda a Genova il Teatro della Tosse, riprendendo Ubu re di Jarry. Lavora a La Spezia con Gianni Rodari e Gianni Fenzi alla creazione dello spettacolo La storia di tutte le storie, con il coinvolgimento diretto di bambini delle scuole elementari. Illustra Dodici Cenerentole in cerca d’autore di Rita Cirio per Quadragono libri. Il testo verrà messo in scena nel 1991 al Teatro della Tosse con la regia di Filippo Crivelli e sarà ripubblicato da Nuages, Milano. 1977 Con Tonino Conte scrive Facciamo insieme teatro per Einaudi. Il testo viene adottato in molte accademie di scenografia. 1978 Realizza con Gianini II Flauto magico, tratto dall’opera di Mozart, unico loro mediometraggio. 1979 Con Egisto Marcucci mette in scena per il Teatro Stabile di Genova La Donna serpente di Carlo Gozzi, che dopo il successo al Carnevale di Venezia, verrà richiesta dai maggiori festival internaz. Esce per Emme Edizioni La Cenerentola. 1980 Tra i suoi lavori teatrali ricordiamo Salomè di Richard Strauss per il Teatro dell’Opera di Genova, con Egisto Marcucci. La sua attività teatrale trova un ampio riconoscimento con la mostra II sipario magico di Emanuele Luzzati, curata da Mara Fazio e Silvia Carandini per l’Università di Roma, al Palazzo delle Esposizioni che avrà numerose successive tappe in Italia e all’estero. 1981 Illustra, primo dei numerosi libri di Rodari, le Filastrocche lunghe e corte per Editori Riuniti. Riceve il Premio Ubu per il Teatro. 1982 Il Dibuk è l’ultimo spettacolo realizzato con Alessandro Fersen. E' docente di Illustrazione al Politecnico Byron di Genova, mantenendo l’insegnamento fino al 1990. 1983 Con II Turco in Italia inizia la collaborazione con il Rossini Opera Festival di Pesaro. Crea i costumi per il Don Chisciotte di Cervantes, regia di Maurizio Scaparro, spettacolo multimediale (cinema, teatro, televisione). 1984 Illustra Haggadah di Pesach per la Giuntina di Firenze. 1985 Pulcinella di Stravinskij con Amedeo Amodio per Aterballetto. Mostra Emanuele Luzzati: figure incrociate nei Chiostri della SS. Nunziata di Pontremoli, in occasione del XXXIII Premio Bancarella. 1987 Premio Renato Simoni. Una vita per il Teatro. 1988 Colin Graham lo vuole per l'Oberon, in scena al Saint Louis Opera Theatre. Realizza per Olivetti, a cura di Giorgio Soavi, le tavole per Fiabe scelte dei Fratelli Grimm. Mostra Emanuele Luzzati: la scena illustrata alla Casa del Mantegna di Mantova. 1990 La mia scena è un bosco, allestita al Teatro della Tosse, è il primo e unico spettacolo teatrale su testo di Luzzati. Illustra Candido di Voltaire per Nuages, Milano. La mostra Le mille e una scena, realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia, allestimento di Gianni Polidori, fa il punto sull’opera di Luzzati nell’ambito di Teatro, Cinema, Illustrazione. Dipinge i segni zodiacali per il soffitto del Centro Bibliografico Unione Comunità Ebraiche di Roma. Realizza con Gianini il film Jerusalem per Tower of David Museum of thè History of Jerusalem. 1991 Per i suoi settant’anni, la città di Genova organizza una serie di festeggiamenti, tra cui le mostre Emanuele Luzzati: le ceramiche (1950-1970) al Museo Villa Croce, e Emanuele Luzzati. Viaggio nel mondo ebraico al Museo Sant’Agostino. Premio Mario Novaro. Premio Città di Genova. 1992 Riceve la laurea honoris causa in Architettura dall’Università di Genova. 1993 Mostra Emanuele Luzzati scénographe al Centro Georges Pompidou, organizzata dall’Unione dei Teatri d’Europa (in collaborazione con i Teatri di Reggio Emilia). Disegna il manifesto per il Festival di Spoleto. Dal primo settembre apre, all’interno dei laboratori del Teatro della Tosse e dirige una scuola di scenografia improntata sia all’insegnamento teorico sia alla realizzazione pratica di scene e costumi. Premio Ubu per la Scenografia. 1994 Crea le scene dell'Elisir d’Amore per il Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di Filippo Crivelli. Ancora con Colin Graham lavora al Candide di Bernstein per l’Opera Theatre di S. Louis. Premio Michelangelo per il Teatro, Roma. Mostra antologica Emanuele Luzzati cantastorie a cura di Natasha Pulitzer, Palazzo Agostinelli, Bassano del Grappa. Tra i moltissimi libri che illustra, I racconti della Bibbia di Meir Shalev per Keter Publisher, Gerusalemme. 1995 Realizza con Gianini la parte animata del film La casa dei suoni di Claudio Abbado, regia di Daniele Abbado. 1996 Illustra Pinocchio di Collodi per le Edizioni Nuages, Milano. Premio Speciale per la Scenografia AGIS - I Biglietti d’oro. Mostra Emanuele Luzzati: dalla scenografia alla illustrazione a cura di Sergio Noberini, Palazzo Ducale, Genova. 1997 Riceve la cittadinanza onoraria di Orvieto. Mostra Emanuele Luzzati Scénographe a Salonicco. 1998 Realizza il parco giochi de II Flauto magico a Santa Margherita Ligure, Genova e altri giochi per i giardini di Castelnuovo Rangone, Modena. Mostra Emanuele Luzzati Illustratore a Strasburgo. Illustra Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll per le Edizioni Nuages, Milano. Murale a Porta Palazzo, Torino (in collaborazione con Carmelo Giammello). Illuminazione di via Roma, Torino ( in collaborazione con Emanuele Conte). Realizza il Presepe in piazza Carlo Felice e personaggi per le Fiabe ai giardini Lamarmora, Torino. 1999 Emanuele Luzzati. Campo dei miracoli mostra e catalogo a cura di Cristina Taverna, Museo di Palazzo Fortuny, Venezia. Progetta e realizza con modellini, ceramiche e sculture la storia dell’Abbazia di Farfa, Rieti, nella stessa Abbazia ristrutturata in occasione del Giubileo (in collaborazione con Guido Fiorato). Mostra nella casa natale di Mozart a Salisburgo Mozart di Luzzati. 2000 Mostra Emanuele Luzzati Viaggio nel Mondo Ebraico, Palazzo della Triennale, Milano. Progetta il Parco di Salisburgo. Mostra Luzzati-Rodari al Palazzo delle Esposizioni, Roma. Riceve il premio alla carriera nell’ambito del Premio Nazionale di Illustrazione per ragazzi Il Battello a Vapore, Verbania. Su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione per le adozioni internazionali, crea i disegni per l’opuscolo Per una famiglia adottiva. Esce per le edizioni Laterza il volume Emanuele Luzzati sessantanni di scenografia, testo-intervista di Rita Cirio. Con la mostra I Mozart di Luzzati, inaugura il proprio museo permanente a Porta Siberia. 2001 Riceve la cittadinanza onoraria della città di Bari e a giugno è nominato dal Presidente Ciampi “Grande Ufficiale della Repubblica”. Il museo a Porta Siberia presenta la seconda mostra tematica Luzzati incontra Rossini 1960-2001. Collabora al progetto di Andria Cooperativa d’Abitanti, Correggio, per un quartiere a misura di bambino. 2002 A febbraio va in scena Die Zauberflote di Mozart, scene di Emanuele Luzzati, regia di Daniele Abbado, produzione del Teatro dell’Opera Carlo Felice di Genova. Ancora di Mozart seguiranno Don Giovanni e Così fan tutte entrambe con la regia di Maurizio Scaparro. Il Museo Luzzati a Porta Siberia inaugura la mostra Emanuele Luzzati. La Fiaba. 2003 L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita la mostra Luzzati incontra Rossini, mentre a New York inaugura la mostra Stage and Page. Elabora l’immagine coordinata e il premio per la manifestazione Inconsupertrafrà del Comune di Roma. 2004 Illustra la Divina Commedia di Dante Alighieri per il Corriere della Sera. A dicembre inaugura nel proprio museo l’allestimento Emanuele Luzzati. Genova di tutta la vita. Nell’ambito della prima edizione del Festival del Cinema di Animazione, Chiavari premia Gianini e Luzzati con la Sedia d’oro alla carriera. 2005 Luzzati è insignito della cittadinanza onoraria di Santa Margherita Ligure e di Calosso, città originaria della sua famiglia che, negli anni della guerra, vi si rifugiò per sfuggire alle persecuzioni razziali. Per il teatro lavora ai costumi del Don Chisciotte, regia di Scaparro e alle scene de II Campiello di Goldoni. Con Aurelio Caminati e Carlos Carlè dipinge in bianco e blu su piastrelle di gres porcellanato, un tratto della passeggiata di Albisola Superiore. L’opera è intitolata Onda. 2006 Per l’Opera Theatre di Saint Louis supervisiona le scene di Hansel e Gretel di Humperdinck. A Porta Siberia viene inaugurata la mostra Luzzati e l’ Opera Lirica del ‘900, che presenta le realizzazioni dell’artista genovese sulle musiche di oltre settanta compositori contemporanei. 2007 Il 26 gennaio, all’età di 86 anni, Emanuele Luzzati muore a Genova, nella casa dove era nato e dove ha abitato tutta la vita. Il giorno successivo avrebbe ricevuto il Grifo d’oro, massimo riconoscimento della città di Genova per i suoi cittadini illustri, che sarà conferito al suo Museo nel mese di giugno, nell’ambito di una serie di manifestazioni dedicate alla memoria del grande Maestro genovese.

Critica

EMANUELE LUZZATI è il funambolo incantato di Nico Orengo Leggero come un pierrot, colorato come un arlecchino, Lele Luzzati è la prova vivente che è esistito Chagall. Non è lui l’uomo con il violino? Non è lui il funambolo incantato sulla corda nel circo? Non è lui uno dei pochi angeli che camminano visibili e nascosti per le strade? Luzzati è angelo e funambolo che cerca l’equilibrio del colore, suonatore che inventa il pentagramma delle sfumature. Anche quando non disegna e dipinge, Lele emana colori, colora i grigi del reale con azzurri caldissimi, con gialli scintillanti e le sue mani sembrano non aver bisogno di matita o pennello per creare figure da far circolare nel tran tran quotidiano. Perché, credo, che Luzzati emani continuamente “pittura”, “teatro”, personaggi che ci accompagnano e si offrono come guide sorridenti e silenziose. Lele Luzzati è un tubetto di colori e di presenze, un forellino nella volta di un cielo grigio dal quale lascia passare coriandoli e stelle filanti. Questa è l’immagine che ho di Luzzati, quella di un colore continuo che diventa suono e poi gesti e poi disegno. Un quadro in movimento, dove Lele, di volta in volta, diventa un gatto, una sedia, un visconte dimezzato, un uccel Belverde, un amico come Costantini, un arlecchino, una nuvola, un soffio, un sogno, un sorriso colorato. ANCHE UN PO’ GIOCO di Emanuele Luzzati Chi sceglie per vocazione di dedicarsi all' "arte applicata" ha una mentalità diametralmente opposta all'artista "puro". Questi è refrattario a ogni limite imposto dall'esterno e se talvolta affronta un oggetto, una scenografia, un'illustrazione non fa che adattare la sua pittura, o scultura che sia, all’opera in questione. Naturalmente ci sono delle eccezioni: Picasso, ad esempio, capiva al volo l’essenza di ogni cosa, e riusciva ad esaltare col suo genio ogni oggetto che toccava. L'artista che si occupa invece solo di "arte applicata" è molto più vicino all'artigiano, che al pittore o allo scultore. Prima di tutto ama i limiti: ogni volta gli si presenta un problema da risolvere e deve tener conto di mille fattori esteriori e ambientali, dell’esigenza del committente (talvolta anche finanziarie) o dello spazio di un teatro, o delle parole di un autore. E una continua sfida e la sfida confina col gioco. Passare dalla stoffa alla ceramica, dalla grafica all’illustrazione, dall'arredamento alla scena, è un esercizio quasi più mentale che istintivo e quasi sempre l'opera nasce da un discorso, da un dialogo col committente, con l'architetto, col regista, con l'editore. E infatti noi "artisti applicati" giochiamo sempre con qualcuno, talvolta con più persone, spesso abbiamo bisogno di collaboratori, altre volte dobbiamo mediare fra il committente e gli esecutori dei nostri bozzetti, oppure dobbiamo sorvegliare che i nostri colori non vengano travisati dalle stampatrici. Ma dobbiamo anche saper scegliere, non accettare ciò che non ci stimola, e certe volte il rifiuto di un lavoro che non ci soddisfa può essere quasi altrettanto appagante della realizzazione di un'opera. CARI AMICI di Federico Fellini Ho visto il vostro Pulcinella. Beh, voi ricordate quanto mi era piaciuta La gazza ladra, quanto avessi ammirato la fantasia figurativa, l'estro umoristico, il senso della fiaba e le geniali soluzioni grafiche di quel vostro lavoro; non credevo avreste potuto fare di meglio. Con gioia, invece vi dico che ci siete riusciti. Pulcinella è più bello, ha qualcosa di più, è preziosissimo e appartiene alla poesia perché sì riferisce ad un sentimento che nell’altra vostra opera mi sembra fosse meno evidente, ed è il sentimento dell'umano, della sofferenza, del bisogno insopprimibile della giustizia... Il vostro Pulcinella, pur rispettando la tradizione della maschera napoletana che lo vuole clown fantasioso e canagliesco, surreale e tutto sprofondato nei problemi di sopravvivenza animalesca racconta soprattutto il dramma grottesco e straziante di un uomo che vuole con tutte le sue forze essere libero. Non è così? Vi saluto con molta simpatia e arrivederci a presto, al prossimo lavoro. Vostro Federico Fellini

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